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L’Etna Rosso San Lorenzo di Girolamo Russo in copertina su Wine Enthusiast

Certo che avere un “proprio” vino in copertina di una delle riviste enoiche più importanti del mondo è proprio una bella soddisfazione!! Il numero di Febbraio 2012 di Wine Enthusiast dedica la propria storia di copertina alla Sicilia, la cui enologia si è ormai smarcata dallo stereotipo dei vini “grossi” e ipermaturi per esibire etichette di superiore finezza, legata anche a terroirs unici finalmente valorizzati in modo adeguato. E non a caso appunto in copertina tre fuoriclasse simbolo del vino siciliano: Faro Palari, il Nero d’Avola Vrucara di Feudo Montoni, e soprattutto l’Etna Rosso San Lorenzo dell’azienda Girolamo Russo, che al titolo di Viticoltore dell’Anno per il Gambero Rosso assomma questo altro riconoscimento di un assoluto valore internazionale, e in particolare di una rappresentatività per la nouvelle vague del vino siciliano che non può più essere discussa. Un premio per il produttore, e anche al lavoro in cantina di Emiliano Falsini, prezioso quanto attento a non prevaricare i valori dell’uva e del territorio ed anzi ad esaltarli nella loro compiutezza e superiore eleganza.

Trovate la rivista sfogliabile via web qui:

L’articolo di riferimento è leggibile alle pagg. 48-53, anche senza sottoscrivere l’abbonamento al sito, poiché è concesso l’ingrandimento gratuito di alcune schermate: si consiglia di scorrere le pagine della rivista fino a trovare le thumbnails di quelle di interesse, poi il sito consente di ingrandirle in formato leggibile e il gioco è fatto.

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Emiliano Falsini sull’indicazione in etichetta dei derivati di uova e latte: “Più attenzione lungo la filiera

Il nostro Emiliano è stato intervistato dalla rivista specializzata VQ – Vite Vino & Qualità (Nr. 1 del Febbraio 2012, trovate l’intervista alla pag. 11) in merito al ventilato obbligo, a partire dal giugno 2012, di indicare sulle etichette dei vini in commercio la presenza di derivati da uova e latte impiegati in sede di vinificazione per la chiarifica. Emiliano ha evidenziato come “[…] la maggior parte di coloro che acquistano vino non ha la minima idea dei processi di lavorazione in cantina”, quindi l’indicazione di allergeni in etichetta rischia di “aggiungere incertezza”, rendendo controproducente una prescrizione pensata per la tutela dei consumatori. “Gli additivi ci sono e ci saranno,” aggiunge Emiliano, “ma nei limiti della tutela per la salute non si può fare di una bottiglia di vino un freddo contenitore di ingredienti.”
Secondo Emiliano l’impatto di questo (per ancora solo possibile) nuovo dettato normativo è stato sottovalutato dal mondo del vino italiano, in specie in merito all’opportunità dell’utilizzo di determinate sostanze: “[…] di certo sarebbe serio cominciare davvero a trovare contromisure all’interno della filiera stessa”, ovvero“aumentare gli accorgimenti lungo tutto il percorso che porta all’imbottigliamento […] per supplire il più possibile all’uso dei correttivi offerti dalle biotecnologie.” Questo ovviamente anche con l’ottica di non svilire il carattere del terroir delle varie etichette, di riuscire a renderle più godibili in forza della loro unicità legata al territorio dove sono prodotte, e non come prodotti industriali di standardizzata, artefatta morbidezza.

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Giovanni Chiappini e Moris Farm ad alto livello su Wine Enthusiast

En plein per l’azienda bolgherese seguita da Emiliano. Si parte con un 94 punti per il Guado de’ Gemoli 2008, il Bolgheri Superiore; passando per i 90 punti del Felciaino, Bolgheri. A pari punteggio anche il Ferruggini, sempre Bolgheri. 92 punti invece per il Llienà, Cabernet sauvignon e 91 per il Llienà Cabernet Franc.
Buona prova anche per Avvoltore 2007, dell’azienda Moris Farm che si aggiudica 91 punti. Un bel risultato per Chiappini e per Moris anche grazie alla competenza della giornalista Monica Larner che ha seguito le degustazioni.

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Lusinghiera citazione per Tabarrini su Decanter

Lusinghiera citazione per Giampaolo Tabarrini (la cui azienda si avvale della consulenza di Emiliano Falsini) nello speciale sull’Italia allegato al numero di febbraio della prestigiosa rivista inglese Decanter. Nell’articolo “Homage to Umbria” la MW (Master of Wine) Jane Hunt definisce Tabarrini “[…] one of Umbria’s most interesting winemakers” (e qui il lavoro del nostro Emiliano ha certamente la sua importanza!). Continua la Hunt (la libera traduzione è nostra): “Questo energico produttore sta facendo Sagrantino da singolo vigneto con reale espressione di terroir, e un altrettanto buono Montefalco Rosso […]. Il suo talento si estende ulteriormente alla più impressionante varietà bianca della regione, il Trebbiano Spoletino, con il suo magnificamente ricco e complesso “Adarmando”. […] molta ricerca è stata spesa nel salvare e sviluppare questa uva storica ma poco conosciuta.” Per buona misura, il Montefalco Sagrantino “Colle alle Macchie” 2004 è valutato ben 19/20. Uno splendido riconoscimento per il lavoro di Tabarrini ma anche di Emiliano.

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Punteggi di livello per i vini di Emiliano Falsini su Enogea

Punteggi di livello per i vini di Emiliano Falsini su Enogea

Il numero di Dicembre 2011/Gennaio 2012 di Enogea, la rivista diretta da Alessandro Masnaghetti, contiene come di consueto i reports degli assaggi effettuati in riferimento a numerose primarie denominazioni italiane. Le aziende che si avvalgono della consulenza di Emiliano Falsino hanno conseguito punteggi di assoluto rilievo, a conferma di una rilevante costanza qualitativa su tutte le etichette. Queste le valutazioni:
Montemercurio (Montepulciano): Rosso di Montepulciano 2007 85 punti (“[…] buon spirito sangiovese”; Vino Nobile di Montepulciano Damo 2007 87+ punti (“[…] reattivo ed efficace, e l’impressione è che possa risultare così anche in futuro. Estrazione misurata.”; Vino Nobile di Montepulciano Messaggero 2007 87 punti (“Ha un carattere molto discreto che esce un po’ dallo schema Montepulciano, tannini levigati e una bella gamma di spezie. Più lo segui e più ti viene voglia di ascoltarlo. […]”.
Giampaolo Tabarrini (Montefalco): Montefalco Rosso 2008 88 punti (il punteggio più alto per la denominazione: “Più che un Rosso sembra un Sagrantino, ma un Sagrantino di quelli bene arrotondati, magari un po’ cupo in prima battuta, ma poi espansivo e di misurata terrosità. Si fa voler bene […]”; Montefalco Sagrantino Colle Grimaldesco 2007 88 punti (anche qui solo due Montefalco Sagrantino hanno conseguito un punteggio superiore: “Naso e colore così fitti da rasentare la saturazione […]. Tiene all’aria […]. Può svilupparsi.”); Montefalco Sagrantino Campo alla Serqua 2007 87+ punti (“Esuberante eppure ben scandito, con una bocca che dal colore e dal naso (amaroneggiante) ti aspetteresti più potente e massiccia (quasi come il Colle Grimaldesco), e che invece fila via precisa e con il giusto contrasto tannico. […]”); Montefalco Sagrantino Colle alle Macchie 2005 87+ punti (“Dolce, caffeoso e vagamente ferriniano, senza essere stucchevole. Peso comunque non indifferente […].”).