Categoria: vini del cuore

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1998 Kalin Cellars Livermore Valley Sémillon

91 points from Robert Parker: “At age 12, the 1998 Semillon Livermore (a blend of 75% Semillon and 25% Sauvignon Blanc) exhibits waxy honeysuckle, Chartreuse liqueur and a slightly herbal component in its medium to full-bodied, concentrated personality. Impressive in a singular style, I suspect it is a “love it or leave it” wine (as most Semillons tend to be), but this white wine remains remarkably youthful at age 12.” (Feb. 2011) The grape source is the Wente Estate Vineyard located near Livermore. The vines were planted in the 1880s from the original Chateau d’Yquem cuttings brought to this region by Charles Wetmore. The potential of the Semillon grape to produce superior dry white wine has not been realized in California due to the proclivity of this variety to overproduce when grown on all but the poorest soil types. The combination of ninety year old vines, and the perfect soil and climate for this variety, insures a wine of substantial depth, complexity and style. Whoa. Success!

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Conterno Fantino Barolo Sorì Ginestra 2001

Siamo nel cuore delle Langhe, vicino al paese di Monforte D’Alba e come ogni pronostico che si rispecchia è un Barolo di razza, acclamato giustamente come uno dei migliori del millesimo 2001 e non solo.
Il vigneto Ginestra si dimostra anche in questa versione, uno dei vigneti più vocati e generosi della denominazione, è semplicemente un vino monumentale, se il colore è quello tipico dei Nebbioli di razza, quindi sembra quasi proporsi timidamente alla vista, già al bouquet è un tripudio di sensazioni, alle variegate versioni di piccoli frutti rossi fanno da corollario tutta una serie di emozionanti profumi mentolati, speziati e balsamici che rendono questo esemplare Barolo un vino affascinante come solo i grandi fuoriclasse riescono ad essere, è un vino che non finisci mai di odorare ed ogni volta scopri un angolo nascosto che stuzzica centri emozionali nuovi.
In bocca è impressionante la profondità, il Sorì Ginestra 2001 è un vino che definirei muscolare in questa versione, anche se usare questi termini per un Barolo è quasi un sacrilegio….ma è proprio la bellissima trama tannica che lo rende un vino di grande piacevolezza e bevibilità, i tannini sono quasi croccanti e con una tessitura talmente delicata da sembrare velluti, al centro bocca sorretto da una vena acida piecevolissima segue un finale dolce, appagante e che invoglia a bere nuovamente.
Il Sorì Ginestra 2001 si dimostra ancora a distanza di anni un grande classico dell’enologia piemontese che entusiasma come solo pochi vini riescono a fare.
Un grande!!

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Arnaldo Caprai-Montefalco Sagrantino 25 Anni 1997

Tutte le volte che parlo di Sagrantino con gli addetti ai lavori mi trovo a dover parlare spesso in una situazione di sudditanza psicologica, conosco e amo Montefalco ed in particolare il suo vitigno principe: il Sagrantino, per cui è difficile tracciare un solco fra quello che è un giudizio partigiano e l’obbiettività nella degustazione. Se avevo bisogno di una conferma che non mi sbagliavo quando paragonavo questo vino a vini di fama mondiale come il Barolo ed il Brunello, e che il problema è di comunicazione, legislativa e culturale in coloro che si approcciano a questo vino, la conferma mi è arrivata durante un pranzo al delizioso ristorante Spirito Divino a Montefalco ( www.spiritodivino.net) dove desideroso di avere la riprova che il nostro amato Sagrantino è un cavallo di razza, ho assaggiato con grande attenzione il Sagrantino 25 Anni di Marco Caprai annata 1997.
Semplicemente un vino incredibile, il naso tipicamente terziarizzato sembra richiamare i grandi Sangiovesi delle zone fresche del Chianti Classico, note nitidissime di tabacco, cioccolato, spezie ancora sorrette da un frutto pressochè integro. In bocca è ancora monumentale, alla grassezza tipica del tannino del Sagrantino fà da controaltare una vena acida fresca che ne aumenta la piacevolezza e la bevibilità, una bocca ancora croccante e incredibilmente elegante, con un finale splendido e senza sbavature di nessun genere. Veramente una grande perla dell’enologia italiana.

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Gianfranco Soldera -Brunello di Montalcino Riserva 2001

Il Brunello di Montalcino Riserva Case Basse di Gianfranco Soldera è un inno al Sangiovese e alla Toscana più intima, dotato di una profondità incredibile, prima di tutto ma anche di una sapidità tipica di un vero cavallo di razza. E’ un Brunello dai grandi toni balsamici con una freschezza quasi commuovente, uno di quei vini che hai il piacere di degustarli 1-10-100 volte e poi trovi un piacere infinito a berli, il 2001 è dotato di una architettura straordinariamente complessa, ma che alla fine chiudono precise e puntuali per ricondurti all’essenza del vino.
Il 2001 è assaggio teso, in cui emerge la mineralità e le note balsamiche, convincente sotto ogni punto di vista anche se l’idea è che possa ancora crescere in espressività. Ed è tutto dire parlando di un 2001 assaggiato nel 2010.
Lo spettro olfattivo spazia dalla frutta fresca, alla cannella, ai fiori di campo fino alle note ferrose per poi catturare l’olfatto con una inebriante nota di cipria e di viola tipiche dei grandi Brunelli.
E’ un vino che non ti stanchi di esplorare in cui la balsamicità viene fuori ogni volta diversa, è un Brunello con toni erbacei, minerali, tipicissimi.
E’ un vino che non vuole stupire ma che stupisce per la sua energia, un filo apparentemente sottile che ti appaga ogni angolo della memoria degustativa, un vino che per me rappresenta una pietra miliare ed un punto di riferimento nel firmamento enologico italiano. E poi anche evoluti, note terziarie che fanno capolino in modo gentile. E poi in bocca è un vino che non puoi amare sia gustativamente che emotivamente, la trama tannica finissima e succolenta è sorretta da una freschezza che lo rende ancora incredibilmente giovane e di una scorrevolezza unica, ogni assaggio è un tuffo nel territorio e in quel pezzo di Montalcino che riconcilia gli amanti del vino con il Sangiovese.
Semplicemente Buonissimo

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Tenuta Ornellaia – Ornellaia 2001

Siamo di fronte ad un vino culto dell’enologia italiana e mondiale, nonostante la recente storia dell’azienda questo è uno dei grandi vini da non perdere per chi ama il nettare di bacco.
Frutto di un classico blend bordolese, ma dal carattere prettamente Bolgherese, Ornellaia 2001 si presenta con un colore rosso rubino intenso, il naso è un naso caleidoscopico, alle note mentolate si sommano sentori intensi di cioccolata, liquirizia, pepe nero e frutta matura che rendono il profilo aromatico bellissimo; lasciando il vino nel bicchiere per alcuni istanti vengono fuori in un secondo momento note di grafite, tartufo nero e zucchero filato che catturano la degustazione e rendono necessari alcuni minuti per godere di questo bellissimo quadro aromatico.
Al gusto è un vino che appaga la degustazione in maniera completa, è un vino ricchissimo di polpa, grasso con un carattere di sapidità e un tannino dolce-setoso splendido.
Ornellaia 2001 ancora una volta certifica la grande vocazione del territorio bolgherese per i vitigni quali Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot, sicuramente uno degli areali più vocati e capaci di caratterizzare al massimo l’espressione di questi vitigni nobili, non avevo dubbi sulla assoluta grandezza di questo vino che entra di diritto nel gotha dei grandi vini mondiali.